WELCOMING LINEDress of the day
Hillary Clinton non è una donna da copertina patinata, nonostante in passato i tabloid ne abbiano fatto carne da macello. Non è una stangona, né una che si atteggia a super diva, non è neanche troppo alla moda, veste in modo classico, castigato ed un po’ retro: potrebbe benissimo essere vostra mamma in tiro per un evento ufficiale, tipo la laurea di vostro cugino o il matrimonio in stile brit di un lontano zio che non vedete mai.
Il punto è che Hillary Clinton non è ne Michelle Obama, né Jackie Kennedy, né- Dio ti ringrazio!- la plasticata Melania Trump che ricoprirà- ahinoi!- il ruolo di futura first lady degli USA. Hillary è Hillary. Basta solo il suo nome per capire già di chi si parla, senza dover far riferimento alla griffe che indossa, al trucco e al parrucco che sfoggia o all’aria ammiccante che ci si aspetterebbe, forse, da uno dei politici faccia tosta che ormai si possono trovare in ogni arena politica del mondo globale.
E’ stata anche lei una first lady, vero. Una di quelle che accoglieva le “mogli soprammobile” dei capi di Stato e magari si annoiava a morte.. Ma, parliamoci chiaro, come ripete spesso saggiamente mio marito, è stato il ruolo di Presidente ad essere già suo per ben due volte, quando dopo lo scenette ufficiali era lei a tirare le fila di quel bisteccone di Bill.
Hillary Clinton meritava di essere Presidente oggi non per la sua allure stilistica, ma perché sfoggia, da quasi tutta la vita, gli accessori fondamentali che ogni donna non dovrebbe mai e poi dimenticare per essere unica: carattere e personalità.
Troppo spesso, oggi, sembriamo quasi aver vergogna di esibirli: se sei tosta sei una virago, un maschiaccio, una che vuole sfoggiare le palle anche se la natura fisicamente non te le ha fornite.
Vi dico che stamattina avrei voluto avere un risveglio migliore.
Non sarei voluta andare a lavoro incazzata come una iena ed incazzarmi ancora di più nel sentire l’ignorante di turno al bar dire: “meglio il parrucchino che una femmina che decide per il mondo in preda al ciclo mestruale”. Avrei voluto iniziare la giornata pensando che un giorno mia figlia avrebbe potuto rivedere la scena di Hillary che sale sul tetto del mondo e dimostra a tutti come si possa essere una signora piena di dignità, una donna, una madre e anche un capo di Stato, senza dover scegliere quale di tutti questi ruoli debba avere la priorità.
Avrei preferito conservare il ricordo di lei splendente in abito azzurro che alza il pugno al cielo con il suo “first man” a fianco che tanto l’ha fatta penare mentre il mondo la additava con compassione come la moglie tradita e un po’ sfigata, quando, in realtà, era lei a tenere in piedi la baracca.
Ed invece il ricordo indelebile che conserverò nella mia memoria sarà quello del suo viso signorile tirato e stanco e del suo completo viola che mi tira un pugno in faccia dalla tv.
Viola come il colore della nobiltà, della spiritualità e della moralità, arrivato fin su quel palco, sotto gli occhi del mondo intero, a gridare “ce l’abbiamo quasi fatta, non molliamo ancora”.
“A tutte le donne che hanno sostenuto e lavorato per la mia campagna vorrei dire grazie. Sono stata onorata di essere il vostro campione. E alle giovani donne e alle ragazze che stanno guardando voglio solo dire di non mollare mai nel rincorrere il proprio sogno, perché avete il diritto di avere ogni possibilità e ogni chance per riuscire nella vita. Ci eravamo quasi..Ma state certe che presto questo cielo di cristallo crollerà. E quel giorno, dopo oggi, non è neanche troppo lontano”.
Amen Hillary. Grazie a te che sei il nostro unico vero Presidente.
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