Daniel Craig: the Bond ambition

Daniel Craig fino a qualche anno fa era semplicemente un attore inglese dall’aspetto duro che si barcamenava tra cinema e teatro. Probabilmente, se qualcuno gli avesse detto che, dal 2007 in poi, si sarebbe trovato a rivestire i panni di una delle icone di cinema e stile più grandi della storia, si sarebbe fatto una grande risata e sarebbe andato avanti per la sua strada.
Ed invece eccolo oggi protagonista del Bond numero 24, “Spectre” diretto da Sam Mendes, in uscita a Novembre in contemporanea mondiale, in cui, per la quarta volta consecutiva, veste i panni dell’agente segreto di sua maestà creato negli anni ’50 da Ian Fleming.
James Bond è, da sempre, considerato una delle massime icone di stile maschile nell’ambito della cultura pop moderna: bello, mascolino, sicuro di se e charmant, è probabilmente l’ideale di uomo inafferrabile “che non deve chiedere mai”, che tanto piace a noi signore.
Quando Craig fu scelto come Bond numero sei ,non pochi storsero il naso davanti alla scelta degli Studios: cosa poteva avere in comune questo attore dalla faccia da pugile e dal fisico roccioso, con lo charme e la classe di Sean Connery o Pierce Brosnan? Come poteva sperare di poter raccogliere l’eredità di un’icona di classe e stile tanto popolare e tradizionalista?
Eppure oggi, proprio grazie all’aspetto poco convenzionale di Craig e al suo modo di reinterpretare il ruolo, Bond sembra aver trovato una nuova vita e un nuovo successo anche presso le generazioni più giovani che , forse, neanche sanno cosa sia stata la guerra fredda e il mondo degli intrighi internazionali del secolo scorso.
Lo 007 di Craig è un uomo del ventunesimo secolo forte, atletico, moderno e soprattutto tormentato. Un personaggio molto più cattivo e vendicativo del vecchio modello, in cerca di se stesso oltre che dei nemici giurati della madre Inghilterra. Insomma un uomo tra gli uomini, solo dal guardaroba migliore.
L’unica costante del personaggio rimasta intatta rispetto al passato è, infatti, quella legata allo stile. Bond era ed è un’icona di eleganza e charme assoluto che può essere svecchiata nei dettagli ed essere modernizzata certo, ma resta pur sempre un gentleman inglese che spruzza classe da tutti i pori.
In smoking, tenuta da sub, in outfit da party in riva al mare o in un’ambasciata, Bond deve essere sempre impeccabile e aderente al contesto in cui si trova, riuscendo a rimanere scattante e pronto all’azione senza perdere il proprio aplomb.
Craig in questo sembra essere di enorme aiuto al personaggio. E’ vero che ha un aspetto molto più duro dei suoi predecessori, ma in quanto a poliedricità di stile non ha assolutamente nulla da invidiargli. Sul set, come nella vita, sa adeguare benissimo i propri outfit ed il propio stile ad ogni situazione.
Red carpet o passeggiata romantica per le strade di New York con la sua bellissima Rachel Weisz ( testimonial da diversi anni di Bulgari e Louis Vuitton) il suo look non lo tradisce mai. Sul tappetto rosso predilige il classico tuxedo nero o completi scuri dal taglio sartoriale classico, mentre nella vita di tutti i giorni viene spesso avistato con jeans, blazer e giacca, con un look quasi da dandy moderno che sembra spopolare per le strade londinesi.
Bond, certo, gli ha cambiato la vita ma anche lui ha cambiato la vita all’agente segreto al servizio di Sua Maestà che ha smesso di essere solo per molti un’icona impettita ereditata da un tempo lontano, ma è diventata l’immagine di un uomo chic del nuovo secolo che vuole essere dinamico senza tradire l’eleganza.
Quindi, cari fashionisti, tutti pronti ad andare al cinema per ammirare l’ennesima trasformazione di stile del nostro 007: anche questa volta nè James nè Daniel, di certo, tradiranno le nostre aspettative.