Natalia Vodianova: la peggiore disabilità è l’ignoranza
Natalia Vodianova è una delle top model più conosciute e pagate al mondo. E’ giovane, bellissima, ricca, con quattro figli avuti da due uomini che l’hanno amata moltissimo. La sua vita, oggi, sembra una favola mentre, fino ad un decennio fa, rasentava quasi lo stato di miseria.
Cresciuta da una madre single che ha lottato tutta una vita con i denti per tirarla su dignitosamente dopo l’abbandono del padre, Natalia ha iniziato a lavorare da giovanissima, perfino al mercato della frutta, dove è stata infine scoperta da un talent scout che l’ha resa la celebrità che è adesso.
Donna in carriera, madre, moglie, figlia e, soprattutto, come è saltato agli occhi della cronaca in questi giorni, sorella di Oksana, più giovane di lei affetta da paralisi cerebrale e autismo.
Qualche giorno fa Oksana, sua madre e la sua tata sono entrate in un cafè della cittadina dove vivono in Russia e, dopo pochi minuti, sono state scacciate dal proprietario perché causa di “disturbo agli altri clienti” visti i gemiti e le urla che la ragazza, a causa della sua disabilità, si trovava ad emettere.
La notorietà di Natalia ha messo in luce una piaga che ancora oggi serpeggia anche in Paesi estremamente civilizzati: l’ignoranza sul mondo della disabilità. Molti tendono ancora a vedere le persone diversamente abili come un impaccio piuttosto che come una giusta leva per fare di più per rendere le condizioni di vita più adeguate per tutti, senza eccezioni.
La modella russa è una delle tante persone che ogni giorno si trovano ad affrontare situazioni simili, senza potere però avere stessa risonanza, ed ha, a differenza della maggioranza, i mezzi per di urlare al mondo come i disabili siano considerati zavorre da scaricare quando non si omologano ai canoni sociali che alcune bestie, come il proprietario del suddetto bar, pensano essere universali e adatti al loro piccolo inutile mondo.
Natalia è molto più fortunata di altri, senza dubbio. Ha la possibilità di fare scalpore e sollevare il problema agli occhi di tutti, di garantire sostegno anche economico e assistenza alla sua famiglia visti i suoi mezzi, di alleviare le difficoltà pratiche che molte famiglie meno agiate si trovano a dover affrontare per sorreggere i propri cari e dar loro una vita comoda e dignitosa.
La modella non è solo una dea di bellezza e di umanità per la sua sensibilità e le sue attività filantropiche con cui da anni si dedica ai meno fortunati, specialmente nel suo Paese d’origine, ma soprattutto un esempio, anche per chi magari non ha una vita super milionaria, ma solo un minimo di sensibilità per far si che queste scene non siano d’esempio ma di monito alle nuove generazioni.
Interagire con la diversità non è sempre facile ma, di certo, non è impossibile. L’unico limite sta nella nostra testa e nella nostra cultura: abbattere l’ignoranza e la stupidità è l’unica cosa a cui bisogna sempre aspirare. Super top model oppure no.