Milano Fashion Week: Rinascimento italiano
L’Italia: Paese di artisti, sognatori e designers. La moda per noi è un vanto ed un ancora: ci salva dalla routine quotidiana, sollevando il nostro spirito quando le giornate sono grigie, e ci fa esprimere la nostra personalità spingendoci alla ricerca della bellezza assoluta.
La Milano Fashion Week, che ci annuncia le tendenze dell’autunno/inverno 2015, torna a elevare il senso italiano del gusto e della classe. Le sfilate più belle per me, hanno parlato tutte la nostra lingua, anche se nel backstage delle passerelle gli autori, in alcuni casi, erano d’Oltralpe. Ciò che importa è che in tutti e tre i marchi di cui tra poco parlerò lo spirito italiano della misura e dello stile siano rimasti intatti pur tenendosi a passo con i tempi.
Pucci, Marni e Fendi sono tre pezzi del cuore della moda che parla italiano.
Peter Dundas è stato promosso a custode del design inconfondibile di Pucci nel 2008 e pare che , collezione dopo collezione, abbia trovato il suo modo di reinventare lo stile della famosa casa di moda. La nuova collezione è stata rinominata Zodiac, per i frequenti rimandi, nelle stampe e nei colori degli abiti, ai segni zodiacali e alla volta celeste che ospita le costellazioni. Non si è perso il gusto retrò delle fantasie stampate, grande classico del marchio, anche se sono state impreziosite da bellissimi accessori come stivali di pelle al ginocchio e borse di fattura particolarissima. Abbiamo ammirato tagli mini negli abiti e nelle gonne (molto Sixties), ma anche favolosi cappotti lunghi e lineari avvolgenti sulla figura.
Fendi, dal canto suo, non resta a guardare. Oggi è una creatura di “nostro signore” Karl Lagerfield che ha dato nuova linfa allo stile del marchio: io ho un amore assoluto per lui e per il suo tocco; mi sembra che plasmi, in ogni suo abito, le forme e le linee tirandole fuori dal suo genio senza alcuno sforzo. I pezzi più impressionanti per l’inverno 2015 sono i capi spalla, come i cappotti. Lunghi o sopra il ginocchio, avvolgono la figura come una nuvola di calore, cosa che si ripropone con gli inserti di pelliccia che impreziosiscono le giacche, facendole diventare capi adatti sia al giorno che alla notte: semplici, eleganti e d’effetto, adatti per sfidare anche le sere rigide d’inverno in cui si vuole essere favolose nonostante fuori ci siano due gradi. Molto belli anche gli abiti intarsiati di pelle.
Ed eccoci a Marni e alle sue amazzoni. Le sue linee sono più austere, hanno quasi un tocco nipponico nel design, i corpi sono imbrigliati in un intreccio di tessuti e pellame che rende la figura delle donna simile a quella di una guerriera urbana, armata di borse dalla line pulita e dai materiali originalissimi, come il bamboo. Molto belli anche qui i capi spalla: ormai giacche e cappotti non mortificano più la figura costringendola, ma diventano indumenti che esaltano la femminilità di chi li indossa.
L’Italia offre una moda fatta di puro artigianato, dove le linee, pulite e mai chiassose, sono impreziosite da particolari che, silenziosamente, conquistano la passerella e l’occhio di chi ama la classe e la sobrietà.
Il promissmo inverno vi sembrerà meno rigido e più facile da superare in questo tripudio di pellicce, pelle e calore oppure no? Attendo le vostre impressioni…