La colazione dello scrittore

E’ frustrante arrivare ad una certa età nella vita in cui hai dimenticato cosa ami veramente fare. Certo di questi tempi è un miracolo avere un posto di lavoro di qualsiasi tipo, vivere dignitosamente, avere la possibilità magari di togliersi uno sfizio dopo che ci si è spezzati la schiena tutto il giorno….E’ facile trovare persone ingrigite dalla propria attività o innervosite da giorni di lavoro senza fine…Ma è molto raro che si abbia il tempo per riconoscere che ci manca l’entusiasmo ed il coraggio per fare ciò che amiamo.
Penso in primis a me stessa. Lavoro nell’azienda della mia famiglia e per tanti motivi sono fortunata. Però ogni singola mattina mi sono svegliata per anni con un macigno sul petto: prima ho pensato fosse solo noia (classica in qualsiasi lavoro che sia ripetitivo), poi che fosse stanchezza che potesse essere tamponata con una fuga sporadica dalla città, finché qualcosa non mi è scattata dentro.
Avendo escluso l’opzione “sto per avere un infarto” o “sono incinta e gli ormoni mi travolgono il corpo”, ho capito semplicemente che, la maggior parte delle volte, mi trovo a fare cose che detesto con tutto il cuore.
Il mio fidanzato esasperato probabilmente dalla mia costante mutazione d’umore tra le ore diurne e quelle serali passate con lui, ad un certo punto si è seduto davanti a me e mi ha chiesto: “ma tu cosa vorresti fare davvero?” La risposta è stata incredibilmente chiara: scrivere. Così è nato questo blog.
Scrivere è tutto per me nella vita, lo è sempre stato, solo che era come se l’avessi messo in naftalina a fare compagnia agli orrendi pantaloni a zampa d’elefante che ho acquistato a Camden Town, da adolescente, al mio primo viaggio da sola a Londra.
Ecco il mio bisogno di scrittura è diventato ad un certo punto come quei pantaloni: buttato in un angolo e inutilizzato.
Riuscire a fare ciò che si ama ed interagire con le persone giuste che parlano la tua lingua senza sottotitoli, è un po’ come scegliere l’abito giusto per il proprio matrimonio: qualcosa di difficile, ma che se fatto nel modo e con lo spirito giusto, può trasformare un giorno ad alta tensione in quello più bello della vita.
Fare ciò che si è nati per fare non è un’ancora di salvezza, ma una nave su cui salpare il prima possibile. Io amo la scrittura, il cinema, la moda e soprattuto le novità. Che siano di stile o di vita devono essere fonte di passione e portarmi a dire: non posso farne a meno.
Vivere seguendo la propria passione e abbracciare il proprio talento è l’abito più bello che si possa indossare ogni singolo giorno: la mattina l’unica cosa frustrante che si dovrebbe affrontare dovrebbe essere il dilemma di cosa mettere per andare in ufficio o cosa mangiare a colazione, non come evitare un genocidio di massa di tutti quelli che ti rendono la giornata orribile!