Michael Fassbender: una sfida di nome Jobs
Fin dalla nascita era quasi impossibile che Michael Fassbender non diventasse tanto affascinante. Ha un portamento tipicamente teutone, ereditato dal padre tedesco, e il piglio coriaceo e appassionato tipico degli irlandesi, ai quali è legato dai geni materni.
Michael cresce a cavallo tra due culture e le assorbe entrambe, parla tedesco ed inglese correntemente, ma la sua terra, quella che porta dentro, fin dall’infanzia, è l’Irlanda. Dei suoi abitanti ha segni distintivi fortissimi: l’amore per il rischio, come traspare dai suoi lavori, e una tendenza a trasformarsi nel cattivo ragazzo che ribalta le carte in tavola all’occorrenza.
Fassbender è un sex symbol ed un attore straordinario, ma sembra amare in particolare i ruoli da villain.
L’immagine di lui più vivida per il grande pubblico è quella di una giovane Magneto nella saga cinematografica degli “X-men, Marvel”, seguita a ruota da quella dello schiavista bastardo di “12 anni schiavo” di Steve McQueen. Mi piace molto ricordarlo come spia nazista in “Bastardi senza gloria” di Quentin Tarantino o nei panni di Carl Jung in “A dangerous method” di David Cronenberg ma parliamoci chiaro…la sua attitudine ai ruoli da cattivo è direttamente proporzionale al suo sguardo di ghiaccio.
Michael è perennemente nella top list degli uomini meglio vestiti al mondo. Sicuramente facilitato da una fisicità prorompente, dimostra che la semplicità paga sempre. I suoi outfit, dalla vita giornaliera al red carpet, seguono la stessa filosofia: linee pulite, colori classici come blu e nero, accessori al minimo, charm un po’ retrò che si discosta molto dal metrosexual tanto di moda negli ultimi anni.
L’attore è un uomo e non fa nulla per nasconderlo, ma nemmeno per esasperarlo. E’ una persona amante della discrezione e difficilmente lo si associa ad eccessi o gossip.
Questa è una caratteristica che di certo gli sarà utile nella sua prossima sfida lavorativa. Al momento, infatti, è impegnato nel nuovo film di Danny Boyle nei panni di Steve Jobs. All’apparenza credo che nessuno riesca a scorgere un minimo elemento comune tra i due. La loro fisicità è tanto agli antipodi da far ipotizzare un preoccupante calo della vista dei produttori.
Sono certa, però, che l’attore irlandese saprà stupirci, come ha fatto con altre controverse performance nel passato. Michael ed il fondatore di Apple sono cresciuti e vissuti in ambienti diversi e in anni diversi, sono figli di due culture opposte, ma entrambi hanno come scopo il creare, dal nulla, qualcosa di nuovo ed unico. Entrambi sono schivi e assurdamente normali, nonostante la loro popolarità.
Il cinema come la vita è tutto un susseguirsi di prove ad ostacoli. Per Fassbender interpretare il fondatore di Apple non solo sarà solo una sfida ma anche una full immersion nel mondo di uno dei creatori del futuro. In bocca al lupo!