John Galliano: Margiela Revolution
John Galliano è stato via. Ed è stata una mancanza enorme, per una moda che, nell’80% dei casi, manca completamente di creatività e slancio. Tutti somigliano a qualcun altro, tranne Galliano.
L’originalità lo segue fin dalla nascita: è un figlio di Gibilterra quindi inglese, spagnolo, uomo di mare, uomo di terra di storia. E’ precoce nell’esprimere il uso talento quando si diploma alla Central Saint Martin nell’86 lanciando già l’anno dopo la sua prima collezione. Il grande salto poi avviene con il passaggio a Givenchy e con quello della consacrazione da Dior.
John è lo stile inglese che infiamma, rompe gli argini, mescola stili, texture, ispirazioni. Quello che prende spunto dalla strada ma anche dall’arte più classica. Lui riesce a spostarsi con scioltezza da un mondo burlesque a quello più gotico, dalle tenute da marinaio, rivisitate in chiave glamour, alla reggia di Versailles. Tutto questo e molto altro era il John Galliano che ci mancava.
Finalmente il “maestro” dello scandalo è tornato in passerella con 25 capi disegnati per la Maison Margiela di cui è da poco diventato direttore creativo.
Una scelta coraggiosa sia per l’azienda, visti i trascorsi controversi e burrascosi che hanno portato Galliano alla rottura con Dior nel 2011, sia per lo stilista, rimasto lontano molto tempo dalla moda ed arruolato per mettere in luce un marchio da poco rimasto orfano del suo fondatore.
I capi di questa collezione autunno/inverno 2015, presentati con una sfilata evento durante la London Fashion Week, sono un Galliano 2.0.
John è sempre lì, col suo amore per il decadentismo, con un ammirazione/terrore per il minimalismo, con quella voglia di sorprendere nei dettagli colpendo lo spettatore nello stomaco. Ma tutto mi sembra pervaso da una nuova maturità che rende questa collezione un punto d’inizio ancora un po’ nebuloso, quasi timido, ma che aspetta di esplodere quando meno ce lo aspettiamo. Tutto è permeato da un’ impalpabile malinconia che ci separa dai tempi in cui la joie de vivre era il motore per lo stilista inglese.
Molti dei capi in passerella risultano immettibili per una donna comune: c’è sempre un tocco d’esagerazione che rende la donna un animale da palcoscenico e che la innalza dalla quotidianità. Alcuni pezzi sono tanto belli, però, che ci fanno venire voglia di mandare al diavolo la comodità ed il confort per atteggiarci un po’ a Kate Moss anche solo per un giorno.
Galliano è tornato è vero, ma ancora non ha completamente disfatto le valigie: ma si sa, dopo un lungo esilio, la vita è difficile ricominciare.