Zuhair Murad: polvere di stelle

“Qualunque sia l’abito per me la parola d’ordine è una: femminilità “. Zuhair Murad ha le idee molto chiare e lo si vede in ogni sua collezione. Lui è un po’ come la fata madrina per Cenerentola: mette addosso alle donne il proprio sogno facendole sentire in una favola di Walt Disney.
Lo stilista libanese, nato a Beirut nel ’71, è passato, a cavallo tra gli anni ’90 e il nuovo millennio, da semplice couturier su commissione a creatore di bellezza adorato dalle star.
Non è molto difficile capire il perché: perfino io nella mia giornata peggiore con la faccia grigia, la pancia gonfia e le gambe massacrate da una seduta di boxe, con uno dei suoi abiti indosso potrei apparire come una regina degna di rivaleggiare con Blake Lively.
Lui è un designer che sembra leggere il pensiero delle donne che vogliono essere uniche: ogni suo abito che sia lungo, corto o una tuta, è impreziosito dai dettagli che ama di più come strass, pizzi e intarsi preziosi che sembrano essere tatuati sul corpo di chi le indossa.
Guardando questa nuova collezione autunno/ inverno 2015 ho quasi avuto l’impressione che alcuni abiti fossero stati partoriti dall’esplosione di una supernova: sembrerà infantile forse, ma osservando le creazioni mi sono sembrate colate di polvere di stelle, quasi a far scomparire il confine tra le linee dei corpi delle modelle ed il vestito. I capi hanno colori lunari: blu, celeste, bianco e nero, champagne e viola scuro, come se interpretassero un cielo che dal buio della notte viaggia verso la luce del giorno.
Ogni donna romantica non può evitare di adorare Murad: sarebbe un suicidio di gusto. E’ ovvio che non siano proprio abiti da indossare tutti i giorni: necessitano di un’occasione davvero speciale, di un altezza non poco rilevante, di curve contenute per non sembrare le palline luminose che mia madre sparge nel suo giardino ogni Natale (giusto per non far sembrare casa sua una piccola pista d’atterraggio) ed un look natural chic. Poco trucco, acconciatura essenziale: c’è già l’abito a raccontare tutto lo splendore di chi lo porta.
Non potremmo indossarli mai nella vita di ogni giorno, ma non c’è nulla di male a sognare di essere delle stelle ogni tanto…