Florence Welch: la scia rossa della musica

Florence Welch è un incrocio tra una ninfa e Marianne Faithfull. Sembra uscita da un libro di fiabe o da un film di Tim Burton, perché ha la pelle così bianca da sembrare trasparente, una leggerezza nella sua figura che sfuma nell’etereo e un non so che di gotico che viene fuori dalle sue performance.
Questa affascinante creatura è leader del progetto musicale Florence+The Machine: non solo un gruppo indie molto apprezzato tra gli amanti del genere, ma una vera factory di artisti al servizio della voce e del corpo di questa londinese ventottenne che dimostra, alcune volte, più dei suoi anni.
Florence è la rivincita delle rosse. Osa colori tradizionalmente banditi dal guardaroba delle cosiddette “ginger”: il rosso, il bordeaux, l’arancio, con grande nonchalance infischiandosene, come sempre, dei cliché.
Ed è forse per questo che i più grandi stilisti la venerano e lei ama tanto la moda: la piega al suo gusto e al suo modo di essere. Tanto da diventare una musa per Gucci, marchio che adora, ed essere “promossa” da Frida Giannini come un’icona della maison. Forte del suo potere nella moda potete vederla benissimo passare da look da grande star del red carpet a mix&match improbabili per qualsiasi comune mortale che non sia un po’ artista dentro.
Il suo look boho chic mi da l’impressione che provenga da un’altra era, direttamente dalla ruggente Inghilterra delle glorie del rock: non so se abbia più l’attitudine sciolta di una groupie o quella della big star sul palco. E’ come se fosse Janis Joplin con un David Bowie in corpo.
Tutti quei giochi di veli, di teatralità e di movimento sul palco si fondono con la sua voce così particolare che sormonta gli ostacoli del gusto musicale personale: è oggettivamente uno straordinario animale da palcoscenico.
Sta per uscire il nuovo album della sua personale creatura musicale, quattro anni dopo l’ultimo lavoro “Ceremonials”. Si chiamerà “How big, How Blue, How beautiful”. Se vi troverete a guardare un video della band o ad ascoltarne un brano qualunque (il mio consiglio è di scaricare subito “Heavy in your arms”, il mio preferito) vi farete proprio queste domande: quanto è grande, quanto è malinconica e quanto è bella la nostra Florence?