Gaultier: un maestro alla corte di Vogue

Il 25 e 26 Aprile saranno giorni molto speciali per tutti coloro che lavorano o aspirano a lavorare nel mondo della moda. Si terrà infatti a Londra il Vogue Festival 2015, organizzato in collaborazione con Harrods. Detto così sembra che io stia parlando di un camp estivo o di un mega evento/concerto come quelli che solo gli inglesi sanno organizzare. Il Vogue Festival però è tutta un’altra storia.
E’ il main event per tutti coloro che desiderano apprendere il mestiere di artigiano della moda da alcuni degli esponenti più importanti di tutto ciò che è glamour e originale. Due giorni di masterclass e dibattiti super esclusivi, faccia a faccia con alcune delle più grandi icone in circolazione: Christian Laboutin, Erdem Moralioglu, Stella Tennant, John Galliano…e quest’anno anche lui, l’enfant terrible della cosiddetta Rivoluzione Francesce della moda: Monsieur Jean Paul Gaultier.
La sua presenza a questo evento sembra quasi segnata nelle stelle e nella sua storia. Fu lui negli anni ’90 a creare una delle immagini più forti e rappresentative per la hit tormentone di Madonna, “Vogue” appunto, e per il successivo Blonde Ambition Tour: una donna forte e sessualmente libera che indossa senza pudore lingerie a vista con tutta la trasgressione avanguardista del caso.
Certo visto il suo genio e la sua esperienza, l’incontro con la regina del pop non fu di certo determinante ai fini dell’adorazione degli addetti ai lavori ma, piuttosto, a farlo diventare un’icona popolare riconoscibile dalle sue mise a base di t-shirt alla marinara e kilt for men, diventati poi due dei pezzi più forti delle sue creazioni.
Gaultier è uno fotografo della cultura pop, un uomo capace di trasformare ciò che ci sembra quasi ovvio nelle immagini popolari in qualcosa di speciale e di unico, che ci avvicina ad una nuova forma di arte e innovazione. E’ stato lui a sdoganare un modello di bellezza alternativo in passerella: donne agée in lingerie, modelle curvy e spavalde, teste rasate, corpi tatuati e pieni di piercing.
Le sue collezioni, dal 1981 in poi, riescono a fondere quel lato dell’anima immerso street wear con quella più formale seppure irriverente e allegra.
A parte John Galliano o Alexander McQueen, in quanto a genio e creatività, credo che nessuno possa rivaleggiare con lui. Un uomo capace di disegnare le sue due collezioni principali, prèt-a-porter ed Haute Couture, fuori dai soliti cliché, e una linea per uno dei marchi più classici e conservatori dell’upper class modaiola: Hermès. E’ uomo che ha “colonizzato”, non solo le passerelle, ma il mondo della bellezza con le sue fragranze inconfondibili come Le Male e La Femme.
Gaultier attinge dalla cultura di massa ma è arruolato da personaggi tutt’altro che convenzionali. Non è stata solo Miss Ciccone ad essere affascinata dalla sua personalità sopra le righe, ma anche Kylie Minogue, Marylin Manson, esponenti del cinema internazionale, come Luc Besson e Pedro Almòdovar, che ne hanno fatto il costumista di alcuni dei loro film, maestri della fotografia come David LaChapelle.
Jean Paul Gaultier è il personaggio ideale per un evento come il Vogue Festival: è un maestro che è rimasto sempre giovane, all’avanguardia, coraggioso, che non ha esitato ad osare quando nessuno era in grado di farlo. Uno stilista “non stilista” che ha imparato il “mestiere” di guru dell’innovazione anno dopo anno, facendo leva solo sul suo innato talento, senza nessuna preparazione formale ma solo attraverso la sua verve e la sua originalità.
La tendenza alla commistione di stili è ancora oggi presente nella sua bellissima collezione primavera/estate 2015 ad esempio. Ci sono le sue famose donne in doppio petto, però dai cappelli quasi ottocenteschi, che sembrano uscite da Dick Tracy piuttosto che da un film di gangster, gli abiti dalle linee sportive, i colori ipervitaminici. Credo che i pezzi più rappresentativi, però, siano le originali “giacche a metà”, come le definisco io, tra il sexy e il convenzionale: avvolgono seriosamente il corpo, da un lato, per poi cospargerlo di glitter dorato e femminile dall’altro. La sua classica lingerie è indossata da modelle bellissime come da donne non proprio più giovanissime, al braccio di muscolosi toy boy. Lo stilista francese è un ragazzo di 62 anni che ai giovani designers, scrittori, editori, fotografi e stlysts può insegnare una grande e straordinaria lezione: osare è la chiave del successo, non solo nella moda, ma nella vita.